domenica 20 febbraio 2011

La lettera dell'ignorante

Lily del blog Lo scrigno di Calliope, una ragazza giovanissima, venerdì scorso, ha scritto  quanto riporto qui di seguito:


La lettera dell' ignorante

Spesso mi chiedo quale sarebbe potuta essere l' espressione di George Orwell, se ancora vivo, avesse potuto constatare che la nostra realtà incarna perfettamente quello che è stato una sorta di romanzo "profetico": 1984. Chissà, si sarebbe forse fatto una bella e grassa risata? O forse avrebbe scosso amaramente la testa? La mia vena pessimistica è più incline alla seconda ipotesi che alla prima. Quando ripenso alla scena in cui Winston si reca al Ministero della Verità e tra gli slogan del Partito legge: L' IGNORANZA è FORZA, non posso fare a meno di sorridere. Ancora una volta, amaramente.

Giovedì pomeriggio, appena uscita da scuola. Aspettavo l' autobus nel piccolo parco dinanzi alla fermata. Seduta sulla panchina, me ne stavo beata nel mio silenzio, leggendo : Il giardino dei Finzi- Contini.
Ad un certo punto, sento dietro le mie spalle, una ragazza che sghignazza:
- Oh, guarda quella laggiù! Quella là, ma è un maschio o una femmina?-
- Chi?- risponde il ragazzo che le è seduto accanto
- Quella con il libro in mano?-
- Oh Signore! Guarda tu..certo che la gente 'sta fuori! Come gli ne tiene di legge libri, piuttosto pensasse a rifarsi che non se pò guardare in faccia!-
- Quella legge perché non ha niente da fare..secondo me non ha mai----------
Qui, purtroppo mi devo avvalere della censura. Diciamo solo che l' argomento in questione, trattato dai due giovincelli (ovviamente non italiano, ma in dialetto) era se fossi o no senza libidine..Non so se i due ragazzi si siano accorti che io non ero sorda, ma aldilà dell' offensivo che c' era nelle loro parole, devo dire che la mia reazione è stata piuttosto inaspettata. Ho sorriso. No, non era un sorriso di autocommiserazione per me stessa. Sorridevo della loro "beata ignoranza". A mia volta, li prendevo in giro facendo leva su quello che per loro era un punto a mio sfavore: la lettura. Sarò stata cattiva, sarò stata crudele, quello che volete, ma sono del parere che oggi come oggi l' ignoranza non merita pietà né comprensione.
Non so perché,subito dopo quelle parole tornai involontariamente indietro al ricordo del viso livido, scuro , arrabbiato di mio padre, quando in prima elementare portai a casa una pagella di tutti sufficienti.
- La scuola non mi piace!!- Gli gridai
- Neanche a me piace andare a lavorare. Ma finché in questa casa io uscirò la mattina al gelo, spaccandomi le mani, finché io il pomeriggio mi squaglierò sotto la lamiera e la notte mi cecherò davanti quella maledetta macchina della fabbrica, tu farai il tuo dovere, cosi come io sto facendo il mio.-
Parole che mi seguiranno nella tomba, finché campo. Non le capii in quel momento, per questo pensai che fosse un cattivo padre. Gli dissi di odiarlo, ma lui non si scompose.
Qualche anno fa, tornai a provocarlo, cosi, per il solo gusto di vedere la sua reazione,dicendogli:
- E se io adesso lasciassi la scuola?-
- La scelta è tua. Lì dietro il capannone c' è la zappa, saprai quanto pesa l' ignoranza. Quanto pesa la scelta dell' essere la pecora del domani o il suo pastore-
Oggi a distanza di anni, lo ringrazio.

Perché mi insegnò e lo fa tutt'ora che se Il contadino se non ara la terra, il raccolto non viene. Il seme soffoca, e la pianta non nasce, ma anzi muore prima ancora che il seme possa partorire. Se Il contadino non estirpa le erbacce, quelle si attaccheranno alla pianta che verrà su storta. Se Il contadino non innaffia il seme, quello essicca.
Direi che è paradossale oggi, 2011, meravigliarsi perché ancora qualcuno legga. Certo la colpa sarà in parte di noi giovani. " Questi giovani di oggi, che non hanno voglia di fare niente...Ai tempi miei era tutto diverso" Quante volte le ho sentite queste parole, e quante volte le ho odiate. Vi siete mai chiesti che se la quercia è malata, magari non dipende dalle foglie, dai rami ma forse dalle radici? Sapete cosa state facendo? E mi rivolgo ai padri, alle madri, ai genitori assenti di un Italia decade sempre di più..State seminando senza arare, state seminando senza innaffiare, stare seminando senza estirpare le erbacce.. State educando i vostri figli all' ignoranza, perché qualcuno vuole cosi, state educando i vostri figli alla perdita dei valori, perché qualcuno vi mostra cosi,state educando i vostri figli alla schiavitù perché qualcuno vi dice cosi. Ma la realtà non è questa. Un libro non è l' occasione per leggersi una bella storia. Un libro è l' occasione per esseri liberi. Ed Essere liberi è il presupposto per la civiltà dell'uomo. Quello che distingue un popolo dalla civiltà è la cultura. Può esserci popolo senza cultura, non può esserci civiltà con l' ignoranza. Un popolo sarà sempre schiavo, una civiltà sarà sempre libera. Poiché essere colti non significa sapere che 2+2=4; che ma però non si dice; che Colombo scoprì l' America nel 1492, ma scoprire il perché 2+2=4 e non 3, e poter dire un domani a chi mi dirà: 2+2=3, no 2+2=4. Pensare, ragionare, ecco l' infinità libertà dell' uomo, quella che apre gli occhi all' ignoranza, quella che non si può vendere o comprare ma quella si può cercare leggendo un libro.

Da qui:



LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

Visualizzazioni totali