venerdì 10 dicembre 2010

Moralità antica

Questo scritto che riporto di seguito è di Mauro Felicori (direttore del settore cultura e rapporti con l'università del Comune di Bologna dal 1980):

"Genitori ambedue alle stesse scuole elementari, ho avuto il piacere di conoscere Renzo Tosi, ordinario di letteratura greca all'Università di Bologna, autore per Rizzoli di un dizionario delle sentenze latine e greche che ha avuto un grande successo.
Gli chiesi di condurre alcune lezioni pubbliche e, una sera, una sua citazione mi colpì, per più ragioni.
E' di Plutarco, Precetti Politici:

"' 15. Alcuni, come Catone, si assumono qualsiasi incarico nella vita politica, ritenendo giusto che il buon cittadino non tralasci mai, per quanto possibile, alcuna sollecita cura: perciò lodano Epaminonda perché, eletto telearco dai Tebani per invidia e per offesa, non si disinteressò delle sue funzioni, bensì dicendo che non solo la carica dà lustro all'uomo, ma anche l'uomo alla carica, portò a grande onore e dignità la telearchia, la quale precedentemente niente era se non, per così dire, la mansione di mantenere le vie strette sgombre dallo sterco e dagli scoli d'acqua."   

E' un passo di notevole profondità etica, evidentemente:

Se infatti l'impegno politico è passione e servizio, come molti amano asserire, esso non richiede la condizione di essere esercitato secondo un crescente rango. Peraltro, si può fare un buon lavoro, con dignità, in qualunque posizione.
Moralità antica, dunque, che si spiega da sé e ci conforta, con la forza della classicità, in tempi difficili.
Moralità antica che non richiede commenti, ma seguaci."

(Mauro Felicori)

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