sabato 4 aprile 2009

Giorni e nuvole


Proseguo l'argomento proposto su "Volevo solo lavorare", ricordando il film di Soldini "Giorni e Nuvole", più che mai attuale.

Silvio Soldini presentò questo suo film alla conferenza stampa con le seguenti parole:

"Era da un po' che volevo fare un film legato alla realtà, a questo momento storico. Avevo voglia di fare un film piccolo - che si concentrasse su due personaggi principali e li seguisse da vicino"


Elsa e Michele (Margherita Boy e Antonio Albanese) sono una coppia alto-borghese, colta e benestante, con vent'anni di matrimonio alle spalle e una figlia di nome Alice.

La loro serenità anche economica ha permesso a Elsa di lasciare il lavoro e coronare un antico sogno: laurearsi in storia dell'arte.
Ma, improvvisamente, la loro vita cambia: Michele le confessa di avere perso il lavoro.

Da quel momento in poi, comincia un lento ma inesorabile declino, che il regista scarnifica scena dopo scena, non lasciando allo spettatore, la speranza che le cose possano aggiustarsi.

"Abbiamo elaborato una storia inserita nella situazione socio-economica di oggi, partendo da una sensazione di insicurezza che tutti percepivamo come qualcosa di nuovo, di preoccupante" dice il regista, aggiungendo che il tratto centrale del film è lo stupore che i personaggi provano dinnanzi all'inatteso crollo della loro vita, così come delle loro certezze.

Così con Elsa e Michele, anche lo spettatore viene trascinato da Soldini in questo gorgo progressivo di disperazione e di angoscia, sottolineato anche dall'uso a mano della macchina da presa.

"La macchina a mano, il fatto di seguire gli attori da dietro, l'uso del piano sequenza, tutto questo era per dare la sensazione di essere lì, insieme ai personaggi, mentre le cose stanno avvenendo", afferma il regista.

(da Reuters del 22 ottobre 2007)

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