venerdì 27 marzo 2009

Sorprese dei sensi


Nelle mattine di primavera, seduto in una comoda panchina, con il cielo ancora scuro all'orizzonte, mi metto in attesa del sorgere del sole. Un misterioso gusto del bello mi avvolge vestendomi di un gigantesco e surreale tulipano profumato che appare d'incanto nella mia eccitata immaginazione.

Amo osservare il mare di primo mattino: nel fresco nato dal riposo del sole. In particolare sono rapito dalla sua evoluzione di luci e colori che si formano con l'alba primaverile nascente pigra all'orizzonte.

Riprovo puntualmente l'emozione della provvisorietà e luminosità delle cose belle. In questo caso è il piacere per una atmosfera donata dal sorgere del sole: finché non diviene abbagliante.

La mia ammirazione non ha confini per questa massa di fuoco amica. Mi stupisce come essa, rossastra e potente, si impone alla mia vista: sembra una divinità sconosciuta intenta ad animare miracolosamente la materia ancora dormiente.

Rimango incantato e un po' assente al mondo conosciuto, quando in compagnia delle stelle, sempre più debolmente accese nel cielo, questa immensa sfera di fuoco si alza imperiosa all'orizzonte lasciandosi guardare, anche se per soli pochi minuti.

Ma sono momenti che, seppur brevi, manifestano il senso spirituale della vita che è estetico e poetico: spesso nascosto dai bisogni più urgenti della vita.

In questa breve esperienza si assiste ad un esempio pratico e visivo della fusione tra spirito e materia, tra Dio e l'uomo. Attimi anche di tregua da una differenza di solito conflittuale tra l'uomo e Dio. Desiderio di materia e amore di Dio che mettono in contrapposizione anche i desideri mondani con quelli spirituali.


Dopo un po' che si osserva il sole, rossastro e dipinto di divino, così disponibile allo sguardo, qualcosa di misterioso e insolitamente potente sembra prendere il sopravvento. Il sole non si lascia più guardare: si alza sempre di più diventando forse solo divino, lungo un gioco di abbagliamenti: diviene luce accecante di mistero.

Le stelle, simili per pochi istanti a mitici e irraggiungibili diamanti, splendono sopra uno specchio di acqua calmo e silenzioso che diviene via via sempre più luminoso, mostrando colori striati, ogni giorno diversi e unici per la vista.
Colori che vivono per pochi minuti: il tempo di trasmettere gioia visiva e infondere ottimismo per la vita con i suoi misteri.
Verranno sostituiti da colori abituali, domestici e noti.

Mi soffermo sempre più estasiato, quasi rapito dalla bellezza e dal potere di quel che sta straordinariamente modificandosi intorno a me.
Ammiro sorpreso ciò che il sole provoca nella natura circostante semplicemente alzandosi all'orizzonte.

Un bisogno di contatto con la fascinosità, di potenza eterna ... mi spinge a veder ripetere ogni mattina, nel fresco e profumato mattino primaverile, il miracolo della rinascita del sole. Un gigante rosso rutilante che famigliarizza in pochi istanti con il mio desiderio di paternità.


Osservo il mare, sotto l'influsso del calore del mito del padre. Uno specchio d'acqua che da una conformazione piatta e infinita comincia lentamente a dar segni di vita increspandosi impercettibilmente e animandosi di luci riflesse rosso arancio e magenta. Solo più tardi diventerà di un verde trasparente familiare.



Un'acqua ancora silenziosa, bruna e oleosa: sembra aver riposato con l'uomo e appare pronta a svegliarsi lentamente con lui accompagnandolo nel fervore delle sue attività.

E, grazie alla potenza del nostro astro che va rivestendosi sempre più di luce imperiale con un colore oro fiammante, vengo preso da una forma d'amore per il suo lavoro, teso a dare vita a me e a ciò che mi circonda.
Il sole si alza lentamente all'orizzonte, divenendo sempre più caldo e presente, conquistando e animando la vita biologica che giace sotto il dominio impossibile e a tratti razionale dell'uomo.


di Biagio Giordano

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